Tutti i giorni svolgiamo svariate attività. Alcune di queste sono ripetitive, su alcune è possibile raccogliere i vari pezzi e gestirli quando occorre e altre sorgono da un giorno all’altro o da un minuto all’altro. Le cosiddette urgenze.
Anche l’attività svolta dal Professionista del Dato si articola allo stesso modo.
- Analisi di routine, giornaliere, settimanali e mensili.
- L’analisi condivisa delle attività con altre figure collegate
- Le urgenze, analisi che fino a qualche momento prima non erano importanti e che per magia o per un approccio più attento al business assumono un particolare rilievo d’urgenza.
La fase iniziale per gestire i dati in entrata di queste attività solitamente è svolta utilizzando applicazioni di business intelligence come Business Object o CRM tipo Siebel.
A volte, in situazioni particolari, è possibile costruire dei database con Mysql piuttosto o con Microsoft Access per gestire questi dati in entrata.
L’aiuto notevole derivante da questi software è indiscutibile.
La domanda successiva che potrebbe rappresentare un evoluzione degli stessi è:
I software, oltre a darci una mano, potrebbero sostituire la figura del PDD?
E’ da quanto ho iniziato questo lavoro che questa speranza fantasiosa gira nella testa di chi deve tirare i conti alla fine del mese per sperare di ridurre i costi.
Desiderio dei vari direttori di vendita e marketing che vorrebbero utilizzare il budget allocato a questa figura per altre attività.
Per il momento e sinceramente penso ancora per decine e decine d’anni, direi proprio di NO.
Se pensi che del software possa minare la tua figura professionale allora sei nei guai seri.
Sono il primo che cerca di automatizzare tutto il possibile nella reportistica che creo, dal recupero delle informazioni, l’elaborazione ed anche l’invio delle email… dove c’è tempo da salvare non me lo faccio dire due volte, AUTOMATIZZO!
Questi sistemi che ti ho citato rendono le cose più semplici perché gran parte del recupero dati viene gestito automaticamente ma, e c’è un ma grosso come una casa:
Quando si parla di numeri, non ci si può accontentare, perché un numero acquisito sbagliato può rappresentare una briciola invisibile o gran parte della torta.
Quante volte ho sentito manager elogiare questi sistemi e insinuare il dubbio che il Professionista del Dato tenderà a sparire e puntualmente quando gli arrivano statistiche automatizzate errate, senza un sistema strutturato di controlli in entrata e in uscita dei dati, sono li a richiedere una mano a chi gestisce dati tutti i giorni e tutto il giorno?
Garantire la qualità dei dati e mettere dei controlli dall’inizio alla fine del processo numerico per evitare di fornire informazioni errate.
Se la procedura fosse cosi facile ed automatizzabile, sarei felicissimo.
S’installa un’applicazione per l’acquisizione dei dati in entrate, si automatizzano l’elaborazione e l’invio degli stessi ed il gioco è fatto! Ma non funziona cosi.
Eviterei volentieri di investire tempo nel controllo dei dati in entrata per impegnarlo nello sviluppo di reportistica più utile strategicamente per l’azienda ma purtroppo non le cose non stanno cosi.
Un errore derivante da questi sistemi di acquisizione dei dati in entrata è a volte difficilmente prevedibile.
Passiamo dall’imputazione manuale di dati errati a veri e propri errori di programmazione dell’utilizzo delle funzionalità del software.
Ti faccio un esempio.
Parliamo di produzione di reportistica sul venduto mensile.
Il sistema acquisiva tutte le transazioni effettuate nel mese e le consolidava nella fascia notturna. Di norma tutto bene quando in concomitanza con la chiusura del mese di sabato o domenica non caricava alcune note credito.
Grazie alla figura del Professionista del Dato è stato possibile individuare il problema ed è stato risolto. Parliamo di sistemi in piedi da mesi, anni e nessuno se ne era mai accorto.
Si mette in piedi un sistema per tracciare la qualità dei numeri, s’impostano dei controlli incrociati con altre analisi e si trova l’errore.
Il passo successivo è quello di andare a fondo per scoprire chirurgicamente qual è la transazione errata, quand’è capitato, come e perché, per far si che non capiti più.
E’ proprio l’imprevedibilità del prossimo problema che rende necessaria una figura esperta nel gestire tali operazioni e quando inseriranno anche la “sensibilità del business” nei programmi di business intelligence, andrà comunque meglio perché ci darà la possibilità di focalizzarci maggiormente sulle esigenze del cliente, sulla competizione e creare nuove visioni di business.
Detto questo, vedo un futuro prosperoso!
Conoscere con precisione i numeri dei risultati che si stanno ottenendo con le strategie messe in atto, sarà un importante fattore che farà la differenza tra le società, in un mondo degli affari sempre più globale e concorrenziale.
Immagine: The Big Red Button, Pubblicata da: włodi
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